Significato del nome

Si è molto ricamato sulla nascita del soprannome Tabarelli, tirando in ballo anche il gesto di San Martino ripetuto da un membro che avrebbe dato il suo “tabarro” ad un povero. In realtà era un soprannome derivante dal possesso di alcuni prati nei quali passava il Rio Tavarel. Nei documenti poi la “v” è diventata una “b”. Dalla voce dialettale tabar, che indica un mantello o un pastrano, con bavero, portato come segno di distinzione da coloro che ricoprivano un particolare ufficio. Col termine tàpe   s’indicava una persona in buono o cattivo arnese; riferito alle arti o mestieri, tàpe poteva indicare chi si assestava o si acconciava provvedendosi di vestiti.

Il cognome TABARELLI era in origine un soprannome. Inizialmente la famiglia era conosciuta solamente come DE FATIS, dal patronimico FATUS, e, aggiungendo come d’uso allora il luogo d’origine, DI TERLAGO.

Si è molto ricamato sulla nascita del soprannome Tabarelli, tirando in ballo anche il gesto di San Martino ripetuto da un membro che avrebbe dato il suo “tabarro” ad un povero. In realtà era un soprannome derivante dal possesso di alcuni prati nei quali passava il Rio Tavarel. Nei documenti poi la “v” è diventata una “b”. Fino a quasi tutto il 1700 i membri di questa famiglia si sono sempre chiamati TERLAGO DE FATIS (e DE FATIS TERLAGO) “dicti” o “cognominati” TABARELLI.

(Note storiche di Dr. Gian Maria Tabarelli de Fatis)

Da “Documenta”

Paulo di Terlacho, creato nobile del Sacro Romano Impero dall’Imperatore Sigismondo (Doc. 1) da cui discende il ramo della Famiglia de Terlago chiamata de Tabarelli; di qui la provenienza del cognome: poiché Paulo veniva chiamato Tabarello come si può vedere dal Diploma di Alessandro vescovo. (Doc. 2)

A proposito del nome Tabarelli

Altro esempio di aggiunta di veri cognomi (come anticamente era avvenuto per quello de Fatis della Famiglia di Trilaco come sopra) lo si può rilevare dalla stessa famiglia Terlago nel ramo, ossia della linea Tabarelli denominata così accidentalmente all’inizio del secolo quindicesimo e così questa denominazione si impose in modo sia che gli Imperatori e principi, ma anche loro stessi si firmavano – Terlago de Fatis Tabarelli, ossia Tabarelli de Fatis, o solamente Tabarelli, aggiungendo così al vero Cognome de Terlago l’antica aggiunta de Fatis, e in seguito Tabarelli, e talvolta solo de Fatis, in modo tale che da questi continui e frequenti documenti nessuno parla di simile aggiunta, e che Tabarellus fosse il loro vero Cognome; lo si può vedere anche nel fol. 446 not. A del Volume Primo di “Notizie Istorico critiche intorno al B. Martire Adalpreto Vescovo &” dove parlando di Tommaso Tabarello dice: “Questi pur anche merita luogo tra gli Scrittori Tirolesi non meno di Donato Vincenzo della nobile antica famiglia Terlaga”.  (Doc. 13, pag. 21)

Da “Documenta”

Che poi il termine Fati fosse un nome, non appare solo da quanto detto sopra, ma viene confermato da un certo Documento del 28 Ottobre 1338 richiesto da un certo Nicola notaio del signore Parisi riguardante la permuta fatta di certe Regole tra il signore Avanzio, rettore della cappella di S. Andrea di Terlago e il comune di Terlago, al quale tra altri intervenne come testimone il signor Bartoldo di Terlago, ci sono le formalità “Praesentibus Domini Bertoldo de Trilaco q. Domini Petri filii q. Fati” come se il nonno di Bertoldo da Terlago si chiamasse Fati di nome non di cognome, e siccome il detto Bertholdo viveva nel 1338 quando suo padre Pietro era già morto, il nonno Fati era vissuto certamente prima del 1300.

Anche altrove in quelli stessi tempi si trovava lo stesso nome Fati, e precisamente nell’anno 1279 tra i mercanti di Verona si nominava un Ser Fatus tinctor, come si legge nel fol. 74 del Volume del 1765 anche nel 1160 si legge nel volume stampato a Trento nel 1754 fol. 23, dal titolo “Disertazione intorno la Santitate e martirio del Beato Dalpreto” Fatolinus Notarius de Verona –

Del resto che la parola Fati, oppure de Fatis fosse aggiunto al cognome di Terlago solo accidentalmente lo si può vedere anche dalla Matricula Civica Tridentina renovata anno 1577, la quale, nominando i Terlago, & Tabarelli dice: “La famiglia, o sia casa Trilacha, e Tabarella, ambe anticamente dette dii Fati“. La qual cosa indica chiaramente che questo non era il loro cognome, ma soltanto dette così abusivamente come afferma evidentemente la parola dette, cioè, se fosse stato il vero cognome, non avrebbe detto dette, ma il cui cognome era de Fatis.

(Doc. 13, pag. 22) Da “Documenta”

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Pubblicato da Giuseppe Tabarelli

Nato nel 1941 a Faedo (Trento), Salesiano di don Bosco dal 1958, sacerdote dal 1973.‎ In Germania (1964-1970), ho fatto due anni di tirocinio pedagogico a Berlino e quattro anni di ‎teologia in Baviera, conseguendo in questo periodo anche il Grosses deutsches Sprachdiplom che ‎abilita all’insegnamento del tedesco. Dal 1970 al 1986 ha lavorato presso la editrice LDC di Leumann-Torino curando la produzione dei settori ‎audiovisivi e musicale. ‎ Bibliotecario all’Università Salesiana dal 1986-1997 e dal 2008 al 2014. Diplomato alla Scuola di ‎Biblioteconomia Vaticana nel 1988, ho curato la formazione di decine di bibliotecari e ‎introdotto l’automazione nella biblioteca UPS e molte novità tecniche, creando tra l’altro il sito ‎web e una apprezzata guida descrittiva della biblioteca. Sono stato uno dei quattro fondatori e primo direttore della rete informatica URBE che collega a ‎Roma 18 biblioteche universitarie pontificie. ‎ Dal 1997 è stato attivo in Russia nel Centro Salesiano Don Bosco di Gatčina. Ottenuta una ‎licenza editoriale, ho fondato e diretto una editrice pubblicando centinaia di libri in russo. Ho ‎fondato e diretto per cinque anni l’edizione russa del Bollettino Salesiano e creato il primo sito ‎salesiano in lingua russa (+inglese, italiano e tedesco). Sempre in Russia ho lavorato in tipografia e ‎svolto anche azione didattica insegnando italiano e tedesco. Rientrato in Italia nel 2008, ho diretto la nuova biblioteca UPS, recuperando diversi progetti ‎sospesi durante la nuova costruzione. Dal 2017 al 2020 sono stato a Torrita di Siena come viceparroco, a Vigliano Biellese Attualmente sono impegnato a Rivoli (Torino)

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